Passeggiando nel bellissimo parco pubblico di Prato S. Caterina a Bassano del Grappa, mi sono imbattuta in questo cartello che riporta la carta del Fair Play. E' la prima volta che vedo un cartello di questo tipo e mi ha davvero colpito. Ve ne riporto il contenuto.
Qualunque sia il mio ruolo nello sport, anche quello di spettatore, mi impegno a:
- fare di ogni incontro sportivo, poco importa la posta in palio e la rilevanza dell'avvenimento, un momento privilegiato, una sorta di festa.
- conformarmi alle regole ed allo spirito dello sport praticato
- rispettare i miei avversari come me stesso
- accettare le decisioni degli arbitri e dei giudici sportivi, sapendo che come me, hanno diritto all'errore, ma fanno di tutto per non commetterlo
- evitare la cattiveria e le aggressioni nei miei atti, parole o scritti
- non usare artifici o inganni per ottenere il successo
- essere degno nella vittoria, come nella sconfitta
- aiutare ognuno, con la mia presenza, la mia esperienza e la mia comprensione
- soccorrere ogni sportivo ferito o la cui vita è in pericolo
- essere realmente un ambasciatore dello sport, aiutando a far rispettare intorno a me i principi qui affermati.
Onorando questo impegno, sarò un vero sportivo
Sotto il cartello ho notato la scritta "Panathlon Club". Sapete cos'è? Io non ne avevo idea e così ho fatto una piccola ricerca. La parola Panathlon è di origine greca e significa "insieme delle discipline sportive". L'associazione che ne porta il nome ha finalità etiche e culturali e mira a difendere e divulgare i valori dello sport inteso come strumento di crescita per la persona. Il suo motto è "Ludis Iungit" ovvero uniti "dallo sport e per lo sport".
Tra le attività proposte spicca fra tutte La carta dei doveri dei genitori dello sport che vi invito a leggere! Non sarebbe opportuno che ogni genitore la sottoscrivesse all'inizio di un percorso sportivo con i propri figli? Cosa ne pensate?