Piscina e corso di nuoto: gioie e dolori

Ma piscina e corso di nuoto non sono la stessa cosa? Evidentemente no. Me lo ha spiegato bene Orsetta grande che in piscina ci vuole andare ma al corso di nuoto proprio no!
 
Partiamo dal principio. A settembre abbiamo valutato le varie opzioni e infine deciso di iscrivere le orsette ad un corso di nuoto. Ad entrambe piace molto l'ambiente acquatico anche se mostrano una certa ostilità nel mettere la testa sotto l'acqua. Poco male, penso io... c'è gente che manco a 90 anni metterà la testa sott'acqua (leggi papa orso Daniele).
 
Dunque, mia cara istruttrice, mi chiedo: quando metti la testa sott'acqua a mia figlia, cosa della frase "non vuole assolutamente mettere la testa sott'acqua" non ti è chiara? Quale principio pedagogico ti spinge a fare questo?
 
Dire che ero infuriata è poco. A distanza di qualche settimana mi sono calmata e scrivo. Scrivo che non posso essere certa che sia successo proprio così ma una bambina di 4 anni non può inventarsi di sana pianta una cosa che non è successa. Sicuramente qualcosa l'ha spaventata al punto da essere terrorizzata dall'acqua, dall'istruttrice e dal corso di nuoto. Perché, la mia cara bambina vuole ancora andare in piscina ma non al corso di nuoto.
 
Cosa fare? Ho parlato in segreteria dove mi hanno assicurato che mai e poi mai forzerebbero un bambino. Spererei bene! Sta di fatto che questo scherzetto ci è costato caro.  Quello che più mi rammarica, oltre alle energie negative respirate in casa a causa di una semplice attività extra-scolastica, è che dalla struttura sportive non ho visto alcun passo verso di noi: non vuole più venire? Amen e così sia! Ma come? Siamo a metà corso. Non mi proponi un cambio gruppo, un rimborso, convertire il corso della grande alla piccola?
 
Voi cosa avreste fatto?
 
P.S. Per la cronaca, Orsetta piccola è entusiasta e anche la prima parte del corso di Orsetta grande era andata super bene. Magari vi racconterò dei benefici dei corsi di acquaticità un'altra volta.
 
 

7 commenti:

  1. Carissima, posso solo esprimerti la mia solidarietà.
    Noi abbiamo portato il nano a fare il suo primo corso di acquaticità a quattro mesi, continuando con tre corsi all'anno (18 lezioni all'anno) fino a settembr quando lui, prima contentissimo, si è messo a piangere disperato all'idea di andarci e fare capricci a non finire.
    Il motivo? Nonostante io e mio marito, sempre in acqua con lui, continuassimo a dire di non forzarlo se non voleva usare il salvagente (che odia proprio, non so perchè)

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  2. ops...si è mangiato la fine del commento!
    Dicevo, nonostante dicessimo di non forzarlo, loro insistevano talmente tanto che il nano si è stufato e ora non vuole piu' fare il corso!!

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    1. uffi... quando si mettono in testa qualcosa!!! :-( Peccato!!!

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  3. I miei ancora non hanno visto un corso di nuoto perché non possiamo ma in piscina (dai nonni, d'estate, all'aperto, con acqua non troppo calda visto che l'albergo dei nonni è in montagna) vanno molto volentieri, con la ciambella sgambettano felici nell'acqua alta e senza nemmeno i braccioli giocano nella piscinetta senza troppo spaventarsi se scivolano e si beve un po'.
    Gli istruttori che seguono i bimbi se non sono più che preparati da un punto di vista psicopedagogico purtroppo restano solo istruttori di nuoto e tendono a forzare, magari a sproni non a gesti, ma come dice anche Giulia, così facendo ottengono chiusura e rifiuto da parte dei nostri piccoli nuotatori in erba. Mi spiace per la piccola e per te, per come la struttura ha gestito l'accaduto.

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    1. Grazie della comprensione. Non mi aspetto che gli istruttori abbiano una laurea in pedagogia...ma almeno l'esperienza dovrebbe indirizzarli nella strada giusta! Per la struttura, no comment in questo caso!

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  4. Come già sai, mio figlio non fa attività sportive, perché lui preferisce giocare!
    Quindi quello che ti racconto, risale a due anni fa (secondo anno di materna).
    Con sorpresa assoluta ci dice che vuole fare il corso di nuoto; sorpresa, perchè non aveva mai manifestato prima interesse alcuno verso l'acqua (a parte quella caldina della vasca da bagno, pure al mare un'agonia). Evidentemente aveva sentito qualche compagno che ne parlava, però l'abbiamo accontentato.
    I primi giorni era a dir poco entusiasta, persino troppo (pianti e musi alla fine della lezione ... perché era stata troppo corta!!!!!).
    Circa a metà corso, ci siamo resi conto che l'insegnante era un tantino ... idiota? ..... perché non è ammissibile che un insegnante segua solo chi è bravo, chi non ha paura, chi gli va dietro. Mio figlio infatti, nonostante l'entusiasmo, aveva ancora paura dell'acqua. Quindi era un pochino più lento degli altri, a fare quello che gli veniva detto - pure mettere la testa sotto (il che non sarebbe un problema, visto che non faccio le garei e non aspiro ad avere un pargolo campione a 4 anni).
    Questo, però, sarebbe il meno .... mio figlio, annoiato, perché il maestro non se lo cagava più (nel senso letterale della parola!), usciva dalla piscina e andava a spasso lungo i bordi.
    Ora, noi guardavamo dalle vetrate, sconcertati:
    a) ti ho iscritto al corso di nuoto, per nuotare o quantomeno per provare ad imparare, non per andare a passeggio (e ho pure pagato);
    b) se cammini sui bordi della piscina e un adulto non ti guarda, a 4 anni puoi anche finirci dentro o schiantarti con la testa da qualche parte
    c) ti ammali, visto che non è poi così caldo fuori dall'acqua.
    La prima volta non ho dato peso alla cosa, la seconda volta mi sono anche un tantino girate.
    Fra il resto il fatto che avesse bevuto acqua, mettendo la testa sotto, e si fosse spaventato, gli aveva fatto passare tutto l'entusiasmo iniziale.
    Alla quinta lezione il pargolo si ammala e la salta.
    Recupera alla sesta con un'altra maestra, donna, sorridente, disponibile che ovviamente e giustamente lo ha obbligato a stare in acqua, ma lo ha fatto pure ridere, lo ha fatto divertire, lo ha spronato, incoraggiato e, soprattutto, non lo ha mai forzato a fare quello che non si sentiva di fare.
    Il giorno dopo sono andata in direzione ed ho chiesto il cambio dell'insegnante (e del giorno), spiegando la situazione e dicendo che avevo notato un miglior feeling con la maestra x che con il maestro y.
    Al di là del fatto che, ho saputo poi, anche altri avevano avuto le mie medesime sensazioni, ritengo di essere stata pure educata, non dicendo che, in pratica, ritenevo l'insegnante un incompetente!
    Mio figlio ha finito il corso, ma non ha più replicato. A sei anni non sa minimamente nuotare, ma mi importa meno di zero. Imparerà, se vorrà.
    Tutto questo dimostra due cose, di cui sono sempre e comunque convinta:
    a) l'insegnante è tutto, sia a scuola che nelle altre attività
    b) i bambini hanno i loro tempi e non ha senso spingerli a fare quello per cui non sono pronti

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  5. Sono assolutamente d'accordo con le tue conclusioni! ˆ_ˆ

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