La grammatica è una canzone dolce

Adoro la grammatica, non posso farci niente, è più forte di me.  Quando leggo qualcosa di scritto veramente bene, resto lì ad ammirare le frasi come se fossero un'opera d'arte. E proprio come quando si è innamorati di qualcuno e si vuole sapere tutto di lui, io sono avida di conoscenza e voglio sempre scoprire il perché delle regole. 

Non tutti però la pensano come me. Anzi, nella maggior parte dei casi la grammatica è vista proprio male. Brutti ricordi scolastici? Quel congiuntivo che non viene? Semplice indifferenza? Se rientrate in questa seconda categoria (niente di male, eh!), vi consiglio vivamente questo libro: La grammatica è una canzone dolce di Erik Orsenna.



Leggete come Orsenna descrive i nomi, gli articoli e gli aggettivi.

Le parole si organizzano in tribù, come gli umani. E ogni tribù ha il suo mestiere. Il primo mestiere è quello di indicare le cose [...] Ecco il primo mestiere delle parole: mettere su tutte le cose un'etichetta per raccapezzarsi. Le parole incaricate di questo difficile compito sono i nomi. [...] 
la piccolissima tribù degli articoli. Il suo compito è semplice e quasi inutile, confessiamolo. Gli articoli camminano davanti ai nomi scuotendo un campanello: attenzione, il nome che mi segue è un maschile; attenzione, è un femminile! [...] 
Nomi e articoli vanno a spasso insieme, dal mattino alla sera. E dal mattino alla sera, la loro occupazione preferita è quella di trovare vestiti e travestimenti. [...] I negozi sono gestiti dalla tribù degli aggettivi. 
Penso che l'insegnamento della grammatica nelle scuole sia lontano anni luce da questo modello. Eppure, con un po' di impegno e fantasia, anche le cose apparentemente più ostiche e antipatiche, potrebbero essere insegnate in un modo tale da appassionare gli studenti!

Erik Orsenna ha scritto anche: Ultime notizie dagli uccelli, I cavalieri del congiuntivo e La danza delle virgole.


Con questo post partecipo all'iniziativa Il Venerdì del Libro di Homemademamma. 

16 commenti:

  1. mi piace...lo terrò a mente per aiutare i twins nel loro percorso delle elementari...ciao

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    1. Assolutamente sì! Bellissimo anche per i genitori :-)

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  2. Mio marito fa l'insegnante in una scuola superiore e ancora nei temi dei suoi studenti trova errori grammaticali che un bambino delle elementari non dovrebbe fare...
    Forse avrebbero un po' tutti bisogno di questo libro!

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  3. Ma che bel libro! Lo voglio proporre a mio marito, che insegna italiano alle superiori, che è un maniaco della forma corretta, ma che si deve spesso scontrare con sedicenni senza una benché minima base di grammatica....

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    1. @koko pi @silvia, avete in comune mariti che insegnano alle superiori...chissà che cosa vi raccontano! Se ci penso, sono già preoccupata adesso per le orsette!

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  4. So già che amerei questo libro. Sono un po' come te. Il linguaggio, le lingue, sono un mondo che mi affascina, sono il mondo che ho scelto di studiare. Purtroppo nella vita sono finita ad occuparmi di tutt'altro e ne soffro da morire.

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    1. Non sono un alieno sulla terra allora!!! Per fortuna non esiste solo il lavoro e possiamo alimentare le nostre passioni attraverso altre vie.

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  5. Ma che bello! Me lo segno!
    Ai miei tempi la grammatica si insegnava, eccome se si insegnava. Alle medie avevo una professoressa che ci ha letteralmente massacrati con l'analisi grammaticale, logica e quella del periodo (mi pare si chiamasse così l'ultima delle tre). Io ci sguazzavo come una papera, perché mi piaceva un sacco ed ero bravissima, esattamente come adoravo le espressioni matematiche. Erano due cose che, nella loro assoluta schematicità, si assomigliavano ed io che ero (e sono ancora) molto schematica per certe cose, le affrontavo ridendo. La severità della mia insegnante mi è stata molto utile negli studi, soprattutto per quel che riguarda le lingue straniere. Io detesto chi scrive male, mi dà veramente fastidio, noto gli errori e mi disturbano molto. Infatti, adesso che ho il blog, ho sempre l'ansia di fare qualche errore imperdonabile: sarebbe una cosa davvero irritante. Probabilmente ne faccio ogni tanto, anche se - normalmente - sono dovuti più all'ora assurda in cui scrivo o alla fretta. Questo, ovviamente, non li rende meno gravi.
    Quello che non mi è chiaro è questo. È possibile che, al giorno d'oggi, persone che, ad esempio, lavorano alla radio o alla televisione, giornalisti, politici, persone che, insomma, dovrebbero saper parlare benissimo, in realtà parlino peggio di un bambino delle elementari? Un po' più di controllo o di selezione?
    Io ricordo un episodio che, veramente, mi aveva gelato il sangue nelle vene. Molti anni fa un giornalista, che parlava del noto libro di Thomas Mann "I Buddenbrook", aveva pronunciato il nome come se il cognome di questa famiglia fosse inglese, cioè così "BaddenBruk" (tanto per capirci). Vogliamo commentare? Questo parlava alla radio, eh!

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    1. La grammatica che conosco oggi e il modo in cui scrivo e parlo sono opera della mia maestra delle elementari, la mitica maestra Grazia, andata in pensione pochissimi anni fa. E' una maestra vecchio stampo, ma devo a lei quello che so, non ai professori delle medie, non ai professori delle superiori, né tantomeno ai professoroni dell'università. Ma quello che mi ha trasmesso di più in assoluto oltre alle conoscenze, è la passione per la lingua.

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  6. Segno subito. La mia canaglietta ha già iniziato a distinguere nomi, verbi, aggettivi e articoli. La maestra di quest'anno è in gamba e ci sta lavorando. Provo a cercarlo così lo testo.
    Ciao e grazie

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    1. Quanti anni ha la canaglietta? :-) Poi fammi sapere come va!

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  7. Pensa un po'... non credevo che esistesse un libro così. Anche io amo la grammatica e non ti dico che delusione quando leggo dei libri che sembrano infischiarsene delle regole che rendono, invece, i racconti così armonici e gradevoli. In questi giorni, a dire il vero, ne sto leggendo uno che mi ha indispettita - per questo motivo - fin dalle prime pagine... non lo mollo solo per vedere a che punto l'autrice è capace di arrivare.....

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    1. ahaha... capita anche a me ... soprattutto quando i romanzi sono in traduzione. Non vuoi dirci di che libro si tratta? :-)

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  8. Ottimo suggerimento, grazie!
    Spesso la grammatica e' dimenticata...ed è veramente deleterio!

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  9. A volte la grammatica viene accantonata in nome di un male inteso concetti di sintesi e semplificazione ed è terribile!
    Grazie per l'ottimo suggerimento!

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    1. E' proprio così, la grammatica è dimenticata in nome della semplificazione. Si vede sempre più spesso anche nei giornali e nei telegiornali in tv. Non mi piace affatto: almeno i giornalisti, che fanno delle parole il loro mestiere, dovrebbero scrivere e parlare correttamente.

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